Il linfonodo sottomandibolare

Quando si parla di linfonodo sottomandibolare si fa riferimento alla conseguenza di un problema che ha a che fare con la circolazione della linfa.

Se la circolazione del sangue attraverso le vene e le arterie è conosciuta e al centro dell'attenzione di tutti, diverso è il caso per la circolazione linfatica, che per la maggior parte delle persone costituisce un tema di scarso interesse.

 Si tratta di un errore, dal momento che la salute del sistema linfatico è molto importante per la sopravvivenza dell'organismo, visto che esso è strettamente correlato con l'interazione tra il sistema immunitario e gli antigeni, vale a dire i meccanismi di difesa che il corpo attua per contrastare le aggressioni esterne e le sostanze estranee che sono responsabili di tali aggressioni.

Il linfonodo sotto la mandibola: perché si forma?

La comparsa di un linfonodo sotto la mandibola non è che un rigonfiamento dello stesso, che in realtà è sempre presente, e che si è infiammato. I linfonodi possono essere considerati delle stazioni di smistamento e di raccolta dei capillari che formano la fitta rete del sistema linfatico: essi sono ghiandole, o - per essere più precisi - dei corpi di forma sferica e di dimensioni ridotte, il cui scopo è quello di identificare e di fermare gli antigeni in cui si imbattono e che arrivano trasportati dal torrente linfatico.

Il compito dei linfonodi, in sostanza, è quello di dare il la alle difese che sono necessarie per fare in modo che gli antigeni siano neutralizzati: tali difese consistono nei linfociti e nei macrofagi, che sono cellule deputate a limitare l'azione degli agenti infettivi.

Il gonfiore del linfonodo sotto la mandibola: c'è da preoccuparsi?

Nel momento in cui sotto la mandibola si ravvisa il gonfiore di una ghiandola si ha a che fare con un aumento del volume del linfonodo: esso può essere stato innescato da un aumento della produzione di linfociti, dovuto alla difesa necessaria per contrastare un'infezione; in altri casi le cause sono da identificarsi in una proliferazione di cellule infiammatorie e di macrofagi, sempre in risposta a una situazione di infiammazione.

Non c'è da preoccuparsi, comunque, perché un linfonodo anche se ingrossato mantiene intatta la propria struttura caratteristica, e per questo può essere distinto da un linfonodo che è aumentato di volume per colpa di un tumore, la cui struttura è stravolta.

Il consiglio, in ogni caso, è sempre quello di rivolgersi al proprio medico per un controllo accurato e per individuare la terapia più appropriata.